GROSSETO – Nello scranno consiliare di Grosseto c’è stata oggi una seduta del consiglio comunale lunga e caotica, all’insegna di una contrapposizione continua tra la minoranza di centrosinistra da una parte e il presidente del consiglio e il segretario comunale dall’altra. Nella mattinata c’è stata anche una sospensione dei lavori. Molteplici in aula le schermaglie, a partire dal contenuto del verbale della seduta precedente e poi sull’interpretazione del Regolamento, questioni che hanno fatto passare quasi in secondo piano l’approvazione del bilancio, cioè l’atto più importante delle attività dell’amministrazione. Giacomo Gori, espressione del M5S, con mozioni e interrogazioni sugli incarichi nelle partecipate ha sicuramente messo in difficoltà la maggioranza (ascolteremo le sue parole a parte), idem Giacomo Cerboni (del gruppo misto) con le considerazioni puntuali, spesso costruttive, su ogni scelta. E poi l’avvocato Carlo De Martis, protagonista di un corpo a corpo sul piano procedurale e giuridico con il segretario generale Simone Cucinotta, sempre più figura centrale nella conduzione del consiglio e nella giustificazione giuridica delle scelte politiche più difficili. Maggioranza con qualche assenza, ma arroccata e compatta nelle votazioni decisive. Sindaco abbronzato e silente per tutta la seduta. Le crepe, che indubbiamente ci sono nel centrodestra, in queste giornate vengono evidentemente nascoste. Il potere, una sedia per tutti, gli accomodamenti, si dimostrano ancora una volta un collante straordinario. Alla fine delle sette ore trascorse in aula ciò che resta di buono è l’approvazione del rendiconto della gestione 2024 (fino a qualche settimana fa non proprio scontata), seppure con alcune criticità. E poi i via libera al bilancio dell’Istituzione le Mura e alle modifiche al Piano triennale delle opere pubbliche, relazionate dall’assessore Riccardo Ginanneschi. Servizio nel Tg9 delle 20,30