GROSSETO – Se nel centrodestra grossetano divisioni e contrasti sono così evidenti e preoccupanti, che non passa settimana in cui non si manifestino sotto forma di nuovi e vecchi conflitti, beghe e pasticci, nel centrosinistra la situazione non è certo migliore. Il silenzio, alla vigilia di scelte importanti che dovranno delinearsi di qui a poco, non è un buon segno.
Il partito – in mano a Elly Schlein, a Emiliano Fossi e all’ala sinistra e movimentista – al momento, sta provando addirittura a fare le scarpe a Eugenio Giani (che dai sondaggi – e non solo – viene dato per favoritissimo in caso di ricandidatura alla presidenza della Regione Toscana), lasciando intendere le disponibilità dello stesso Fossi e del deputato Marco Furfaro. Questo sta bloccando tutto, con ricadute – che adesso sono latenti ma diventeranno evidenti – sui territori, anche in Maremma.
D’altra parte, senza un candidato presidente ufficiale e senza regole di ingaggio, si può fare poco. A quanti verrà concesso il terzo mandato? I sindaci potranno candidarsi al consiglio regionale? E non è melina, sia chiaro, ma proprio incapacità di sintesi.
In provincia di Grosseto (ma una situazione analoga si registra anche a Livorno, Firenze, Siena) restano in alto mare le quattro candidature per il consiglio regionale del partito guida, il Pd e poi, qui c’è anche un altro nodo: l’inviduazione (con un margine di tempo adeguato) del candidato a sindaco di Grosseto.
Tutto ruota intorno a Leonardo Marras, principalmente alle sue volontà, ma anche a ciò che gli verrà chiesto di fare dal Pd, lui che è il coordinatore della Bonaccini e quindi sta sul fronte opposto rispetto a Fossi.
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